La malattia di Parkinson (PD) può causare alterazioni della deglutizione e del meccanismo della tosse. La disfagia orofaringea è la principale causa di polmonite che, a sua volta è la principale causa di morte nel PD. Esistono diverse strategie per ridurre il rischio di inalazione, ma le prove di efficacia sono ancora contrastanti.
Sulla prestigiosa rivista “Clinical Neurology and Neurosurgery” è stato recentemente pubblicato uno studio dal titolo: “Efficacia dell’accelerazione del flusso espiratorio nei pazienti con malattia di Parkinson e deficit di deglutizione: uno studio preliminare“. Gli autori hanno indagato se la quotidiana applicazione della tecnologia EFA® (expiratory flow accelerator), in aggiunta alla terapia di profilassi standard (ST) per la disfagia, potesse ridurre l’incidenza di infezioni broncopolmonari e migliorare la qualità della vita, i parametri della funzione respiratoria, la tosse e la percezione dell’ingombro delle vie aeree.
Lo studio dimostra che i pazienti trattati con EFA® hanno avuto una minore incidenza di infezioni respiratorie, meno sintomi, ricoveri ospedalieri e visite mediche. Inoltre, sono stati rilevati un miglioramento significativo nell’efficacia della tosse misurata con il picco del flusso espiratorio della tosse (PCEF), nei parametri spirometrici (FEV1, FVC) e nelle misure della qualità della vita relative alla salute (PDQ-39, Euro-QoL-VAS).
I risultati di questo studio preliminare supportano l’uso della tecnologia EFA® per ridurre il rischio di complicanze respiratorie nei pazienti affetti da malattia di Parkinson con disturbi della deglutizione.